IL DENTE DEL GIUDIZIO
IL DENTE DEL GIUDIZIO
Il dente del giudizio quando si parla di lui viene è semplice l’associazione alla parola problemi!
Solo il 20% dei pazienti che hanno i denti del giudizio hanno poi problemi… poi ci sono dei fortunati che non hanno proprio i denti del giudizio!
Il dente del giudizio o terzo molare è l’ultimo dente ad erompere, generalmente tra i 17 e i 26 anni. Quando spunta e si posiziona in modo corretto contribuisce alla masticazione.
In termini evolutivi, la funzione de il dente del giudizio ha assunto minor importanza: i nostri antenati masticavano cibi duri e non cotti, l’attività muscolare della masticazione era molto più elevata e questo sviluppava arcate più ampie e robuste dove trovava spazio il 3° molare. L’avvento di cibi cotti e morbidi ha modificato lo sviluppo delle arcate dentali rendendo, a volte, difficile l’eruzione del 3° molare.
Quando lo spazio è insufficiente l’eruzione de il dente del giudizio fallisce o è parziale ed il dente quasi si “scontra” o si “incastra“ contro il secondo molare! A volte è l’asse di crescita del dente ad essere anomalo ed il dente inferiore può disporsi in posizione orizzontale mentre quello superiore erompere contro la guancia.
Queste sono le diverse situazioni che, verificandosi, possono dare origine a complicazioni:
- Il dente del giudizio è totalmente incluso nell’osso. Il più delle volte si viene a scoprire di avere un dente incluso nell’osso da una radiografia, in questo caso, Il dente dovrà essere controllato periodicamente con una radiografia. Si potrà valutare l’estrazione del dente del giudizio, prima di una terapia ortodontica che prevede lo spostamento indietro del secondo molare o se è presente una cisti intorno al dente.
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- Il dente del giudizio è parzialmente incluso, ma è completamente coperto da gengiva. Questa situazione a volte è sintomatica. I batteri del cavo orale, penetrano sotto-gengiva e provocano gonfiore e dolore. La vicinanza con la radice o la corona del secondo molare possono provocare un danno all’osso (danno parodontale) o carie della corona o della radice del 2° molare. Per la frequente presenza di batteri responsabili della malattia parodontale nella tasca gengivale che possono portare danno alla gengiva di altri denti, si consiglia in ogni caso l’estrazione del dente del giudizio.
- Il dente del giudizio spunta parzialmente dalla gengiva. La situazione è simile alla precedente. La gengiva si può infiammare, gonfiare, essere dolente, il dente può cariarsi perché non si riesce a tenere pulito.
- Il dente del giudizio è spuntato ma la sua posizione scorretta lede le guance o la lingua, rende difficile avere una igiene corretta.
- Il dente del giudizio può assumere una morfologia complessa: a volte, per mancanza di spazio, il dente si trova compresso tra il molare adiacente e l’osso mandibolare. Durante lo sviluppo, a seguito della mancanza di spazio, le radici non si sviluppano in modo rettilineo ma possono acquisire una forma uncinata. Il dente può inoltre assumere rapporti di contiguità con il nervo alveolare inferiore (ramo del trigemino) che di solito passa più in basso rispetto al dente. Entrambi questi eventi rendono più complessa l’estrazione.
Come si decide se estrarre un dente del giudizio?
Ogni caso richiede una valutazione individuale, che deve essere discussa con il proprio odontoiatra di fiducia, che spesso si avvale di adeguate indagini radiografiche per stabilire forma, dimensione del dente e analizzare i rapporti con le strutture circostanti.
In alcuni casi può essere sufficiente una radiografia endorale o una ortopantomografia (opt) ma, nei casi più complessi ci si avvale di una Tac per avere una visione tridimensionale del dente. Solo dopo aver eseguito un attento esame clinico e aver valutato gli aspetti radiografici l’odontoiatra sarà in grado di consigliare l’iter terapeutico migliore. - Per maggiori info leggi qui https://www.my-personaltrainer.it/benessere/dopo-estrazione-dente-del-giudizio.html